Il colore comunica, è il componente visivo che le persone ricordano maggiormente. Fornisce significati simbolici che supportano e migliorano l’esperienza visiva, che si tratti un quadro o di una pagina Web, di un’interfaccia app o di un prodotto al supermercato.
Una singola immagine fornisce molte più informazioni in un lasso di tempo minore rispetto ad esempio alla lettura di un testo, perché percepiamo l’immagine tutta in una volta, mentre la lettura o l’ascolto spesso richiedono molto più tempo per elaborare le stesse informazioni. Il colore, quindi, offre un metodo istantaneo per trasmettere una sensazione, un significato, un messaggio senza parole, influenzando immediatamente i meccanismi dell’occhio umano. Il colore giusto vale più di mille parole, difatti, marchio e colore sono indissolubilmente legati. Scegliere ‘il colore giusto da utilizzare’ implica una conoscenza approfondita e una logica cromatica precisa.
Gli effetti visivi dei colori sono considerazioni di notevole importanza soprattutto nel settore della progettazione grafica, dove nulla può essere lasciato al caso. Ne sanno qualcosa gli esperti di pubblicità: nella stragrande maggioranza delle confezioni di detersivi ad esempio, si usano tonalità di blu/verde per indicare pulizia e freschezza, tonalità di arancione/rosso per simboleggiare l’energia dinamica. Pertanto, una combinazione simile comunicherà a colpo d’occhio “la forza detergente” del detersivo.
Invece, per le confezioni di cioccolata o caffè saranno impiegati generalmente i colori caldi, stimolando così sensazioni di affetto e calore. Il packaging delle sigarette è un altro chiaro esempio di uso del colore per pubblicizzare un messaggio. Possiamo notare come ogni marca usa una sfumatura di verde per distinguere il mentolo dal sapore naturale del tabacco. Con le leggi in vigore che vietano l’uso della parola ‘luce’ sui pacchetti, le compagnie di tabacco, per informare la propria clientela che alcune sigarette sono più ‘sicure’ di altre, usano tonalità di oro, argento e altri colori luminosi. Il colore è l’elemento visivo più semplice da ricordare. Ricerche di marketing indicano che oltre l’80% delle informazioni visive è legato al colore.
Le persone che si occupano professionalmente dei colori, nel loro impiego, sono in genere erroneamente portate a giudicare secondo la loro sensibilità oggettiva, dando luogo a discussioni spiacevoli dato che un giudizio personale si oppone ad un’altro altrettanto personale. Per la soluzione di molti problemi si può tuttavia ricorrere a dati oggettivi, ben più importanti dei giudizi soggettivi. Nella scelta di ‘questa o quella tonalità’ per ad esempio un’ambiente, una pagina stampata o una qualsiasi composizione cromatica, ci dev’essere una buona capacità di giudizio cui si può ricorrere per ricavarne dei principi generali, superando le semplici opzioni di gusto basate sulla mera emotività personale. Una buona impostazione teorica, circa le leggi dei colori e una esatta conoscenza delle loro modalità, può far evitare l’unilateralità d’una composizione cromatica basata esclusivamente sul gusto.
Per interpretare colori non ci si deve basare solo sulle componenti cromatiche e sui loro singoli valori espressivi, ma bisogna tener presente i loro accordi, notare come comunicano gli uni con gli altri. Conta anzitutto la reciproca posizione dei colori, il loro orientamento, la loro luminosità, opacità o lucentezza, e i vari rapporti quantitativi, strutturali e ritmici.
Ad esempio, converrà dipingere le pareti di una pasticceria in arancio chiaro, rosa, bianco e un poco di nero per stimolare il desiderio dei dolci. Una macelleria dovrebbe essere tinteggiata a toni chiari di verde e blu perché la carne risulti rosea e fresca. Se un grafico pubblicitario proponesse una confezione a strisce gialle e bianche per il caffè e un rivestimento a pallini azzurri per un pacco di spaghetti, andrebbe del tutto fuori strada, in quanto quei motivi non si addicono né formalmente né coloristicamente al prodotto.
Anche il fioraio è obbligato a tener conto dell’andamento delle stagioni e dei fiori che ha a disposizione. Data questa limitazione e dovendo trovare soluzioni oggettivamente adatte alle occasioni più disparate, non può risolvere i suoi problemi solo seconde un giudizio di gusto.
L’addobbo floreale per un matrimonio ad esempio, deve essere felice e vitale, potrebbe quindi comprendere oltre al rosa e al rosso, tutti i colori luminosi. Per un battesimo nessuno userà il viola, il blu scuro o il verde scuro, ma si sceglieranno fiori piccoli, lucenti e delicati, di colore bianco, azzurro, rosa e giallo frammisti al verde chiaro. Al contrario, chi deve allestire un addobbo per il giubileo di un’associazione, dovrà disporre di fiori grandi e colori violenti in un insieme rappresentativo, impersonale, entro una cornice di foglie larghe e verdi, per avere un effetto festoso e imponente.
I commercianti invece, non dovrebbero lasciare esposta alla clientela troppa merce dai colori accesi, in quanto ciascuno influisce simultaneamente sull’altro. Le sale dove si vendono merci dalla gran varietà di colori dovrebbero essere sempre tenute su un tono grigio neutro.
I colori sono portatori di valori, rappresentano dei simboli che possono essere diversi a seconda delle tradizioni.
Secondo l’odierna tavola degli stimoli cromatici: il bianco rappresenta la pulizia, la pace, la neve e la chiarezza; il nero la morte, l’indifferenza, la violenza e il destino; il rosso il fuoco, l’eros e l’amore; il verde la freschezza, l’umidità e la natura; il blu l’acqua, il cielo e la limpidezza; il viola l’ombra, la freddezza e le tenebre e la porpora la potenza, la magnificenza e la dignità. Nonostante questi risultati di studi siano stati dati per assodati, vi sono differenze di significato legate alla cultura di provenienza da tener presente. Alcune analisi antropologiche hanno rilevato delle discrepanze interessanti: la morte, che nella cultura occidentale è associata al colore nero, in quella orientale è indicata con il bianco (non esprimono dolore personale con questo colore ma indossano abiti bianchi per aiutare il defunto a raggiungere il regno della perfezione); il giallo che in Europa denota debolezza, in Giappone coraggio e in Cina è simbolo della più alta sapienza e illuminazione (difatti era riservato solo all’imperatore) in occidente il rosso è il tono della passione, in India è quello della purezza, in Messico la nascita.
La scelta cromatica pertanto dipende da molteplici ragioni culturali, psicologiche e sociali, e non può essere lasciata al caso o al semplice gusto personale.